Le persone sensibili hanno una marcia in più - Rolf Sellin


 Ciao a tutti! 
Oggi ho deciso di parlarvi di un libro che un po' mi ha cambiato la vita, che ha cambiato il modo di vedere me stessa, che mi ha dato l'opportunità di fare delle riflessioni molto importanti. 

Etichette

Spesso le persone "etichettano" chi è sensibile come timido, pauroso e permaloso, in modo dispregiativo, basandosi su una prima impressione e senza conoscerle a fondo. 

Ora mi rivolgo a chi si riconosce nella frase che ha appena letto: tutte queste "etichette" appiccicate sulla nostra fronte, nel tempo, ci hanno fatto credere di essere veramente dei deboli, buttandoci sempre più giù di morale, portandoci a svalutare il dono della sensibilità ed empatia. 
Perchè ve lo dico? Perchè ci sono passata e spesso mi sono detta "che schifo essere sensibile". 
Questo libro, invece, mi ha fatto comprendere la bellezza di questo dono, che mi permette di scavare nell'anima delle persone, di volerle conoscere nel profondo. Mi ha insegnato a non giudicare dalle apparenze e che spesso nel dare fiducia non si ricevono solo "bastonate". 

Fiducia 

Nel paragrafo precedente ho parlato fiducia, ma come si fidano le persone sensibili? 
Questa "categoria" di persone ha la capacità innata di riporre tutte le sue speranze in qualcuno e di dare più di una "seconda possibilità". 
Come dite? Vi sembra stupido? Io invece vi dico di no, perchè dalla lettura di questo libro ho compreso che senza fiducia non avrei imparato a parlare, non avrei imparato a leggere e a scrivere, non avrei quel bagaglio culturale che mi sto portando dietro. Se non avessi dato piena fiducia ai tuoi genitori o alla tua insegnante delle elementari, probabilmente non riusciresti nemmeno a leggere ciò che sto scrivendo. La piena fiducia, quindi, è molto importante. 

Empatia

La parola "empatia" deriva dal greco e significa "soffrire insieme". Vi chiederete ora che vantaggio c'è nel soffrire insieme a qualcuno, ma a questa domanda ho la "risposta pronta": tutto sta nella bellezza del condividere, sia i momenti di gioia, che quelli di sofferenza. Quando si condivide una sofferenza, il "macigno" di dolore diventa meno pesante, perchè il peso si sposta su due punti d'appoggio, quando si condivide una gioia, invece, essa diventa ancora più grande, cresce in modo esponenziale. 
Una delle doti della persona sensibile è essere empatico nei confronti della persona che gli sta davanti, e credo che sia fantastico riuscire a sentire ciò che una persona sta vivendo dentro di se, perchè ci permette di conoscerla nel profondo, di aiutarla e di creare un legame, che sarà indissolubile. 

Il mio parere personale

Spero che queste argomentazioni abbiano raccolto la vostra curiosità nei confronti di questo meraviglioso libro che, nelle sue 155 pagine, mi ha fatto sentire compresa, in un periodo in cui nemmeno io riuscivo a comprendere me stessa, i miei pensieri e le mie scelte. 

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